giovedì 30 ottobre 2008

JUST PUSH PLAY - n. 3

Rimanendo in "ambito Guns N'Roses", eccovi il video di "No More", brano tratto dall'EP "Wasted Heart" dei Loaded, la band guidata da Duff McKagan, bassista originale dei Gunners, attualmente nei Velvet Revolver con Slash e Matt Sorum.



Ke ne pensate?!?

martedì 28 ottobre 2008

The Shock of Halloween

Questo venerdì, notte di Halloween, si festeggia a tempo di rock!

Al Bar Thomas di Cerea, a partire dalle ore 22 circa, gli Oversonic faranno da opener alla nuova formazione dei G19, headliners della serata.

Non mancate!

ROCK ON!

lunedì 27 ottobre 2008

JUST PUSH PLAY - n. 2



Rockers di tutta la blogosfera, ecco a voi il primo singolo estratto da "Chinese Democracy", ossia la title track stessa!

Rispetto all'ultimo lick uscito, la batteria è veramente tosta, come pure le schitarrate di Buckethead!

ENJOY IT!

lunedì 20 ottobre 2008

OVERSONIC: doppio cambio!!!

Cari amici del Tempio, una notizia shock dal "mondo Oversonic". In un sol colpo, se ne vanno il bassista Nippi ed il batterista Zane, che per molteplici impegni personali non potevano più garantire un costante impegno alla band.

Ma niente paura, i Boninsegnas e Alex si sono prodigati nel trovare due validi sostituti, che potrete vedere all'opera già da sabato, all'Eagles Pub di Cerea!

Si tratta di Stefano al basso e di Aristide alla batteria. Di quest'ultimo non so dirvi granchè, ma per quanto riguarda Stefano posso segnalare che si tratta di un rocker di comprovata esperienza, in particolare nelle fila dei G19 nella loro formazione più amata, quella con Nicola alla voce e chitarra ritmica, il Beppe alla solista e Paco alla batteria.

In bocca al lupo, ragazzi!

Chinese Democracy Starts NOW!!!

Ragazzi, stavolta è vero al 99,9%: tra poco più di un mese BestBuy inizierà a vendere "Chinese Democracy". A tal proposito, abbiamo già la tracklist:

01. Chinese Democracy
02. Shackler's Revenge
03. Better
04. Street Of Dreams (The Blues?!?)
05. If The World
06. There Was A Time
07. Catcher N' The Rye
08. Scraped
09. Riad N' The Bedouins
10. Sorry
11. I.R.S.
12. Madagascar
13. This I Love
14. Prostitute

venerdì 17 ottobre 2008

JUST PUSH PLAY - n. 1

Cari amici, in contemporanea con il completamento della recensione di "Dig Out Your Soul", ecco il lancio di un nuovo spazio nel Music Temple.

Si trattta di JUST PUSH PLAY!

Il titolo dice già tutto...dovete semplicemente schiacciare il bottone del PLAY e...MAGIA...

Per risollevare gli animi dei fans dei fratelli Gallagher e soci (o distruggerne completamente il morale...)...


OASIS "Dig Out" Your Soul" - Zulie's Review - part 2

Bene, con qualche gg. di ritardo, ecco la prosecuzione della mia recensione al nuovo lavoro degli Oasis.

4)Il classico primo singolo dai tempi di "Some Might Say" (con l'esclusione di "D'You Know What I Mean?", apripista di "Be Here Now", il loro album più pretenzioso), anche se questo è un po' meno fotocopia dei vari "Go Let It Out", "The Hindu Times" e "Lyla". C'è invece un po' di "sperimentazione", come non accadeva dai tempi della succitata "D'You Know...". C'è dentro un po' di "I Can See A Liar" (da "Standing On The Shoulder Of Giants"), ma manca quel quid classico nel ritornello, sempre accattivante, ma che non ti penetra in testa a martello come quelli citati poc'anzi. Ma, a parte questo, il pezzo è veramente piacevole, energico e rock.

5)Qui si torna al Lennon post-Beatles (con tanto di una sua intervista campionata), che si fonde col McCartney più malinconico. Insomma, una canzone dei Beatles scritta dopo lo scioglimento, diciamo nei primi 70s. Una ballata piacevole, anche se non "dritta al cuore e alla mente" come potevano essere una "Wonderwall" o una "Stand By Me". Comunque, una delle cose migliori scritte da Liam.

6)Rimaniamo legati ai Beatles, nel senso che l'intro richiama decisamente (spudoratamente?) "A Day In A Life". Il brano è senza mordente, non sfocia in nulla d'intrigante quando dovrebbe, e la voce filtrata di Noel non fa altro che peggiorare la situazione, rendendosi davvero fastidiosa. Se pensiamo che, poco più di dieci anni fa, il Chief poteva permettersi di usare "The Masterplan" come b-side...Il punto più basso dell'album, se non dell'intera discografia degli Oasis.

7)Qui, se non altro, non c'è il vocoder, ma il cantato quasi sussurrato di Noel risulta debole e l'atmosfera trip-hop era meglio lasciarla ai Morcheeba...

BREAK - Inizialmente pensavo di fare la recensione in 3 parti, e l'ultima avrebbe contenuto l'analisi delle tracce dalla 8 alla 11. Tuttavia, dato il notevole ritardo con cui ho pubblicato la seconda parte, proseguo direttamente qui. Quindi...

8)L'intro di batteria richiama da vicino "Live Forever", ma l'attacco manca di tutta l'energia che emanava invece quel manifesto del bri-pop, terzo singolo della band da "Definetely Maybe". Continuano invece le atmosfere trip-hop, anche se meno accentuate rispetto al brano precedente. Ma il rock, amici miei, abita da tutt'altra parte...

9)Finalmente l'album si riprende, grazie ad un ritmo incalzante e decisamente più vivo dei requiem precedenti. Peccato per l'arrangiamento minimal: un drumming più deciso (quanto ci manca Whitey!!!) ed un texture di chitarra sulla strofa, avrebbero sicuramente reso più merito ad un brano su cui non s'è lavorato abbastanza. Lo dimostra il finale dopo poco più di due minuti, nel momento in cui la canzone doveva invece esplodere nel rock...

10)Nè carne nè pesce, con quell'intro rock blues che potrebbe far pensare ad un viaggio in un territorio ancora inesplorato. Ci si attesta invece sulla cantilena sperimentale, di quella che fa godere i Critici e scappare i fans...

11)Ci mancava la canzone "politica"...ennesimo pessimo tentativo di "replicare" Lennon, con la solita batteria vaga e qualche accenno pinkfloydiano. Un'accozzaglia al quanto trascurabile, dove si salva solo il basso preciso e deciso di Andy Bell. Decisamente troppo poco...


DJ ZULIE

martedì 14 ottobre 2008

RINVIO

Scusate ma, per problemi tecnici col file della recensione, sono costretto a rimandare (intanto) a domani il resto della mia stroncat...mhm...analisi di "Dig Out Your Soul".

CHEERS

lunedì 13 ottobre 2008

OASIS "Dig Out" Your Soul" - Zulie's Review

Cari amici,

con una settimana di ritardo rispetto a quanto programmato, eccovi la mia recensione di "Dig Out Your Soul", il nuovo album degli Oasis!

Lo dico subito, a scanso di equivoci: non sono stato tenero coi fratelli Gallagher e soci. Ma, se l'ho fatto, è proprio per l'amore viscerale che mi lega alla band mancuniana, di cui conosco praticamente vita, morte e miracoli. Per questo, so quello che hanno dato e che possono dare...

Ma basta introduzione pallosa, entriamo nel merito!

Dopo il trionfo musical-commerciale di "The Joshua Tree" (1987), gli U2 seppero reinventarsi in quello che fu "Achtung Baby" e, più in generale, nel loro "periodo berlinese", conclusosi poi sul dancefloor di "Discotheque". Gli Oasis invece, fallito di fatto il calcio di rigore per la Gloria con "Be Here Now" (1997), hanno intrapreso una parabola discendente dalla quale non si sono più ripresi, seppur accennando ogni tanto qualche miglioramento. Almeno fino ad oggi dove, spiace ammetterlo, hanno toccato il fondo. Invece di riclarsi o al più copiarsi all'infinito, si lanciano in una stanca sperimentazione di maniera, che rimescola male cose già sentite (dai "vicini" Verve e Coldplay ai "lontani" Doors, fino ovviamente agli immancabili Beatles) e, soprattutto, tralasciando quel "fattore energia" che ha sempre caratterizzato la band ed il suo sound, e che si poteva riscontrare anche neli album del Terzo Millennio, seppur non certo ispirati come il combo "Definetely Maybe" - "(What's The Story)Morning Glory?".

E non può certo essere un punto a favore il singolo di lancio "The Shock of The Lightning": se infatti la canzone richiama alla perfezione "Layla" piuttosto che "The Hindu Times" o "Go Let It Out"(ossia i singoli d'apertura dei 3 album precedenti), è anche vero strizza come loro l'occhio ai fans. Ma questa specie di "rischio calcolato", però, stride con la dichiarata volontà di sperimentare e sorprendere, dando un'idea d'incertezza che fa della scelta del singolo un'aggravante.
Sarebbe stato più coraggioso partire con "(Get Off Your) High Horse Lady" da questo punto di vista, giusto per mettere le cose in chiaro da subito.
Tornando al paragone con gli U2, su "Achtung Baby" si trova "One", ma loro scelsero di lanciare l'album con la sperimentale "The Fly" e, su "Pop", pur avendo "Staring At The Sun", aprirono con "Discotheque". Bono & C. saranno anche la band più sopravvalutata nella Storia del Rock, ma hanno dimostrato più forza e coraggio. E pazienza se negli ultimi dieci anni sono diventati ripetitivi: almeno copiano dal loro meglio. Sapessero fare almeno questo i nostri...

TRACK BY TRACK

1) Come apertura del disco, ci rimanda al precedente "Don't Believe The Truth", dove "Turn Up The Sun" (comunque migliore rispetto a "Bag It Up"...) ci faceva capire da subito che gli Oasis erano tornati belli carichi. Idem qui, con la differenza però che purtroppo con l'andare dell'album l'impressione si rivelerà decisamente sbagliata. Oltre a ciò, si avvertono i bagliori di quello sperimentalismo mal riuscito di cui parlavamo poc'anzi, e che sarà la chiave di volta dell'album.

2) Ritornello ad alto tasso di energia, con quel "So C'mon" che scandisce il brano e ti cattura subito, anche se il resto della canzone non ha propriamente lo stesso "tiro". A conti fatti, comunque, è uno dei brani più convincenti del disco. E questo la dice lunga...

3)A parte l'intro "preso in prestito" da "Five To One" dei Doors, si tratta di una canzone che si rifà chiramente al John Lennon post-Beatles, quello della Plastic Ono Band. Il brano è accattivante e Noel ispirato nel cantato. Uno dei punti di forza di "Dig Out Your Soul".

APPUNTAMENTO A DOMANI PER LE PROSSIME 4 CANZONI...STAY TUNED!
Cheers