sabato 22 maggio 2010

The Smashing Pumpkins' Greatest Videos

http://www.youtube.com/watch?v=8RXfy26saR8

http://www.youtube.com/watch?v=GfurHQpnIVM

http://www.youtube.com/watch?v=QTtee6c7-gw

http://www.youtube.com/watch?v=QaXIOanHlGc

http://www.youtube.com/watch?v=xJOGq5XTojo

http://www.youtube.com/watch?v=l4_C4yhl33g

http://www.youtube.com/watch?v=XQSxwzOngMU


http://www.4shared.com/dir/39358548/7cdd084d/sharing.html

martedì 31 marzo 2009

DJ Zulie su Facebook

Sul mio profilo FB trovate uno "special" sul rock femminile Anni '90...enjoy it!!!

giovedì 26 marzo 2009

Oasis; in Giappone torna 'Whatever'!!!

Qualche giorno fa, in Giappone, Noel Gallagher ha eseguito in acustico uno delle "perle dimenticate" degli Oasis...'Whatever'.

Singolo uscito nel Natale '94 tra gli album 'Definetely Maybe' e '(What's The Story) Morning Glory?', sfiorò quel numero 1 in classifica che la band centrò col singolo sucessivo, 'Some Might Say'.

Ecco una bella riproposizione di 'Whatever', cantata in acustico da Liam (qdo aveva ancora una voce fantastica...)!

lunedì 23 marzo 2009

Oversonic: live improvvisato ke scuote il "Bar da Thomas"

Ci sono volte in cui i segni che il Destino lancia sono inequivocabili.

Nella musica, ad esempio, ci sono momenti in cui l'atmosfera ti fa capire che un determinato artista ha "quella cosa".

Chiamatela "X-Factor", chiamatela "scintilla" oppure "Sacro Fuoco del Rock", ma è "quella cosa" che fa la differenza.

Bene, sabato sera al Bar da Thomas, gli Oversonic hanno dimostrato di avercela, "quella cosa".

Convocati all'ultimo minuto per rimpiazzare gli amici Barracha Valley Club Band, i ragazzi caricano gli strumenti sulle Overmobiles, si fiondano al locale, piantano la strumentazione e si preparano per il live.

Nonostante le poche prove, l'influenza che ha debilitato la fatata ugola di Lene e la formazione ancora attraversata da qualche "scossone", i ragazzi danno il massimo, come e più del solito.

Risultato?!?

Il Bar da Thomas si riempie, tutti saltano e ballano, fino a che il pubblico invade lo stage e si fonde in un unicum con la band.

Il Bianco pesta che è un piacere, corroborato dal pirata metronomo Stefano (alla sua penultima uscita con la band...ci mancherai, man!!!). Jeb mette alla prova il suo neoacquistato "pedalino magico", Alex emerge dal suo regno di Silverland e con i suoi assoli sparge polvere di stelle sulla folla. E Lene, nonostante l'ugola infiammata, ci dà dentro, in tutta la sua bravura, splendidamente in sintonia con la sua prorompente bellezza.

La "White Court" (il seguito del Bianco), carburata a base di birra, saltella in ogni dove, il tenebroso Nicola dei G19/Barracha dirige la cagnara con il manager Nofe e la PR Irene, tirando fuori anche il lato più selvaggio della Anto, la solitamente pacata tecnico del suono.

In questo "sabba" gioiso e casinaro, ecco la certezza di cui prima: gli Oversonic hanno "quella cosa".

E appena sarà sostituito Stefano ed inizierà la pre-produzione dell'album di inediti della band, se ne accorgeranno in tanti...

Noi già lo sappiamo!

CHEERS

martedì 3 marzo 2009

JAM recensisce il live degli Oasis al Forum

Ecco, a parer io, una recensione davvero ben fatta, equilibrata, ke nn è ruffiana ma nemmeno prevenuta. Insomma, come andrebbero fatte le recensioni!

Oasis

Assago (MI), Forum, 2 febbraio 2009

Gli Oasis migliori sono quelli di molti anni fa. Ma questi divertono. E hanno trovato un altro ottimo batterista

All’esterno del Forum d’Assago nevica come se ci trovassimo nella vecchia canzone Fifteen Feet Of Pure White Snow di Nick Cave, mentre all’interno una folla degna delle grandi occasioni è già lì in fremente attesa del primo concerto italiano degli Oasis di supporto al loro ultimo disco Dig Out Your Soul. Già, gli Oasis: quattordici anni fa Damon Albarn dei Blur li sfotteva velenosamente ribattezzandoli Quoasis e loro, per ironia della sorte, forse un po’ cloni degli Status Quo lo sono diventati davvero in tutto questo tempo. Nel senso che un live dei Gallagher, al giorno d’oggi, è “classico”. I ruoli guida sono sempre rigorosamente cementati attorno a Liam, che arringa i presenti semplicemente sfilandosi gli occhiali da sole o lustrandosi il cappottino alla marinara, e a suo fratello Noel, che sciorina la scaletta con i suoi semplicissimi lick di chitarra e i suoi assoli ultramelodici. Tutto il resto fa parte della cosiddetta sfera dei gregari (nell’ordine: il chitarrista-ombra Gem Archer, il bassista Andy Bell, il tastierista Jay Darlington e i supporter Twisted Wheel che paiono una brutta copia degli Arctic Monkeys). E pazienza se il nuovo portentoso batterista Chris Sharrock (un passato alla corte di Robbie Williams) sia il miglior pesta-pelli che gli Oasis abbiano avuto dai tempi del primo Alan White o che l’opening dj di stasera bersagli il pubblico meneghino con un’ottima selezione di 45 giri northern soul e freakbeat. Gli 11 mila del Forum, difatti, sono qui solamente per i fratelli e loro, colpiti da tanto affetto, li ripagano con uno show in cui la voce di Liam – perlomeno nella prima parte del concerto – fa pienamente il suo dovere e i molti classici del periodo d’oro ‘94/95 si sprecano uno dietro l’altro. Il nuovo, egregio album Dig Out Your Soul viene adeguatamente promozionato con l’esecuzione dei singoli The Shock Of The Lightning, I’m Outta Time (gran bella canzone ma, eseguita live, forse perde qualcosa in pathos) e una Falling Down interpretata da Noel con il suo solito vocione lamentoso. Per il resto, invece, si cazzeggia allegramente tra presente e passato prossimo con una To Be Where There’s Life dilatata dai nostri alla maniera dei migliori Verve, un mezzo plagio degli Stones (siamo onesti: The Meaning Of Soul è praticamente Jumpin’ Jack Flash) e una Lyla che aziona alla grande il karaoke collettivo di Assago. Per i bis, infine, si ritorna in alta quota con una Don’t Look Back In Anger in chiave elettro-acustica e due maestose versioni di Champagne Supernova e ovviamente I’m The Walrus di chi sapete voi.
Ok, parliamoci chiaro: è stata solamente nostalgia da brit pop? Forse sì ma come giustificare allora l’esclusione clamorosa di Live Forever, l’assenza grave di Go Let It Out o il totale boicottaggio di due dischi pazzeschi come Be Here Now e Standing On The Shoulder Of Giants, veri e propri “luce ed ombra” della band mancuniana? No, forse gli Oasis più belli, coraggiosi, imprevedibili e selvaggi sono “morti” nove anni fa. Vale a dire durante una notte del luglio 2000, alla fine del loro secondo concerto londinese nel vecchio stadio di Wembley, immortalata poi sull’album dal vivo Familiar To Millions. Quelli odierni, infatti, ci sembrano una versione troppo professional e da terzo millennio di quei vecchi casinisti from Burnage ma, diamine, almeno stasera ci siamo divertiti come fornicatori nei cespugli.

Simone Sacco

Credits: JAM

Oasis pro-Tibet, la Cina li respinge. VERGOGNA!!!

Oasis costretti ad annullare i concerti in Cina
Inserito da admin il 02 marzo 2009

I concerti di debutto degli Oasis in Cina sono stati cancellati dopo che le autorità hanno revocato alla band il permesso di suonare etichettandoli come ‘inadatti’.
I concerti di Pechino e Shanghai che dovevano svolgersi il prossimo mese sono stati cancellati, i fans saranno rimborsati.
I promotori dei concerti in Cina hanno comunicato che la decisione è stata del Ministero della Cultura che ha recentemente scoperto che Noel Gallagher nel 1997 ha suonato in Usa in una manifestazione a favore del Tibet, denominata appunto: Free Tibet.
Il resto del tour nel Sud-Est asiatico si svolgerà come previsto.

Credits: Wonderwall.it

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Ke dire...è vergognoso ke il sanguinoso regime comunista di Cina abbia tolto la possibiità ai fans di sentire i loro beniamini e ai fratelli Gallagher & Co. di suonare per la prima volta in quella terra ricca di fascino e di splendore...

Sarebbe giusto ke tutti gli artisti liberi e democratici boiccottassero la Repubblica Popolare e andassero a suonare a Taiwan.

Al massimo, dalle parti di Mao gli mandiamo i "rossi" nostrani alla 99 Posse...

CHEERS

mercoledì 25 febbraio 2009

The Sweetest Love Song Ever

Cari amici, dopo avervi proposto, qualche giorno fa, quella ke x me è la più triste e straziante canzone d'amore di sempre, ora mi è venuto in mente di proporvi quella ke ritengo la più dolce e delicata...

'This Years Love', David Gray.